Quando si parla di banchi dei pegni, l’immaginario collettivo è spesso influenzato da programmi TV americani come Affari di Famiglia o Pawn Stars, dove ogni oggetto sembra racchiudere una storia e ogni trattativa è una mini-avventura. Questo ha contribuito a creare un’idea molto spettacolarizzata del banco dei pegni, che però non corrisponde sempre alla realtà italiana.
Ma quali sono le differenze tra un banco dei pegni in Italia e un pawn shop negli USA? Vediamole insieme.
Regolamentazione: Italia vs. USA
In Italia, i banchi dei pegni sono servizi regolamentati dallo Stato. Il loro funzionamento si basa sul credito su pegno: si lascia un bene in garanzia e si ottiene in cambio un piccolo prestito, rimborsabile entro un determinato periodo. Questo sistema è storicamente gestito da istituti bancari o da fondazioni autorizzate. Il tasso d’interesse è stabilito per legge e aggiornato dalla Banca d’Italia, proprio per tutelare i cittadini. Inoltre, in Italia il banco dei pegni ha anche una funzione sociale: permette di affrontare momenti di difficoltà economica senza vendere definitivamente i propri beni.
Negli Stati Uniti, invece, i pawn shop sono attività gestite da privati o da catene commerciali. Non esiste una regolamentazione federale: ogni Stato o contea stabilisce norme proprie. Oltre al prestito su pegno, i pawn shop vendono direttamente gli oggetti non riscattati. Il tasso d’interesse può variare molto e l’approccio è decisamente più orientato al profitto commerciale, rispetto al modello italiano.
Quali beni vengono accettati?
Nel banco pegni italiano, e in particolare nei banchi di pegno a Napoli, i beni più comunemente accettati sono:
- gioielli in oro;
- orologi di valore;
- argenteria;
- in alcuni casi, beni artistici o articoli di lusso certificati.
Oggetti elettronici, strumenti musicali o beni deperibili sono generalmente esclusi, per motivi di valutazione e conservazione.
Negli USA, invece, la lista è molto più ampia. Nei pawn shop si possono portare in pegno:
- TV, computer, smartphone;
- strumenti musicali;
- attrezzi da lavoro, biciclette, console di gioco;
- persino armi da fuoco, dove legalmente consentito.
Lo scopo, in molti casi, è la rivendita diretta degli oggetti, non la custodia in attesa del riscatto.
Tempi e gestione del prestito
Un prestito su pegno in Italia ha una durata standard di tre mesi, prorogabile fino a sei o dodici mesi. Se l’oggetto non viene riscattato, viene messo all’asta pubblica, in modo trasparente e regolamentato da enti preposti.
Negli Stati Uniti, la durata del prestito è spesso più breve (tra 30 e 90 giorni) e, in caso di mancato pagamento, l’oggetto diventa proprietà del negozio, che lo rivende direttamente, anche online o a scaffale, senza aste pubbliche.
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